Gli Accessibility Days 2024 vissuti dal team di Axess Design
Impressioni e commenti sull'evento
dedicato all'accessibilità digitale
Nei giorni 16 e 17 Maggio 2024, presso gli spazi dell’edificio Marco Polo messi a disposizione dall’Università “Sapienza”, a Roma, si è tenuta l’ottava edizione degli Accessibility Days, più grande evento italiano dedicato alla promozione dell’accessibilità nei prodotti digitali.
Axess Design ha contribuito alla riuscita della manifestazione in qualità di sponsor bronze e il nostro team ha preso parte alla rassegna entrambi i giorni, partecipando ad alcuni dei workshop organizzati e soprattutto assistendo ai numerosi interventi previsti.
Tanti speaker si sono avvicendati sui palchi delle tre track parallele, portando le proprie testimonianze e illustrando metodologie, ricerche, progetti e risultati. Sarebbe impossibile elencarli tutti, ma vogliamo condividere con voi alcune delle impressioni che ci hanno colpito maggiormente.
Accessibilità nella Pubblica Amministrazione
La legge 4/2004, nota come Legge “Stanca”, che regola l’accessibilità dei prodotti digitali in Italia, compie quest’anno 20 anni.
Tanto tempo è passato, ma la strada è ancora lunga, perché sono troppi ancora i siti web e le app per smartphone della Pubblica Amministrazione che non offrono un’esperienza totalmente accessibile.
Claudio Celeghin di AGID, all’interno del panel sulle “Iniziative nazionali per l’accessibilità”, ha parlato degli sforzi dell’agenzia per il monitoraggio, illustrando i risultati ottenuti: quasi 50 mila dichiarazioni di accessibilità raccolte all’interno del portale dedicato, ancora di più (oltre 57 mila) gli obiettivi di accessibilità pubblicati; analizzati, anche tramite gli strumenti di controllo, più di 27 mila siti web, quasi 4 milioni di pagine web e 750 mila documenti in pdf!
Nonostante questi numeri impressionanti, la “partita” è tutt’altro che conclusa, e nel frattempo ne è appena iniziata un’altra, altrettanto complessa e affascinante, che coinvolge il settore privato.
Usabilità dei prodotti digitali
Usabilità e accessibilità sono due concetti che spesso vengono confusi: in realtà sono due aspetti diversi all’interno dell’esperienza utente, ma si può dire che l’accessibilità è uno dei fattori che determina il livello di usabilità di un prodotto.
Simon Mastrangelo di Ergoproject e Beatrice De Luca di Fondazione ASPHI hanno presentato gli esiti di una ricerca condotta tramite un questionario somministrato a quasi 300 persone, molte delle quali con disabilità.
Il risultato principale è che al diminuire del livello di autonomia nell’utilizzo di servizi digitali (dovuto specialmente alla presenza di disabilità), diminuisce rapidamente anche il livello di usabilità percepita del servizio. In una scala dove 1 è il grado minimo di usabilità, mentre 5 è il massimo, persone con alta autonomia e senza disabilità hanno riportato mediamente valori intorno al 4 per i servizi utilizzati, laddove gli stessi servizi sono stati valutati 3,5 da persone con disabilità ma alta autonomia, e solo 3 da persone con disabilità e bassa autonomia.
L'accessibilità non serve solo a chi ha disabilità
L’accessibilità è nata per fornire soluzioni adatte a chi ha disabilità, tuttavia è stato subito evidente che creare servizi accessibili, che offrano scelte e alternative, significa creare servizi fatti bene, che possono essere sfruttati al meglio da tutti, indipendentemente dalle proprie abilità.
In accessibilità fisica, una rampa per superare un dislivello può essere utile a una persona che non può camminare, ma anche a dei genitori con un passeggino, a chi spinge un carrello o semplicemente a chi preferisce la rampa alle scale.
In accessibilità digitale, come illustrato da Chiara Bucello di The Deaf Soul, vale lo stesso concetto: i sottotitoli per un contenuto video, che sono fondamentali per le persone che non possono sentire, sono spesso molto utili a chi non può o non vuole utilizzare il sonoro, magari per non arrecare disturbo agli altri, per non svegliare i bambini che dormono, o anche solo perché gli altoparlanti del dispositivo in uso non funzionano.
Inoltre, aggiungiamo noi, i sottotitoli sono una soluzione inclusiva che può portare benefici anche a chi non parla bene una determinata lingua, e può essere agevolato nella comprensione del contenuto parlato dal testo scritto, come molti fanno quando vogliono guardare una serie televisiva in inglese.
Valutazione automatica oppure umana?
Per poter dichiarare un prodotto accessibile è necessario (ma non sufficiente) che il prodotto risulti conforme a una serie di requisiti tecnici, piuttosto lunga.
Di conseguenza, è necessario provvedere a una valutazione del prodotto rispetto a questi requisiti. Dato che la lista è lunga, sarebbe bello se esistesse uno strumento in grado di compiere questa valutazione in modo automatico; se poi questo strumento fosse in grado anche di risolvere i problemi individuati, sarebbe fantastico.
Purtroppo questo strumento, allo stato attuale, non esiste. Ci sono sul mercato tanti prodotti che aiutano nelle valutazioni di accessibilità, e che sono in grado di effettuare in maniera automatica il controllo su una percentuale dei requisiti necessari che i più ottimisti stimano al 30%, ma più realisticamente è intorno al 20%.
Roberto Scano, presidente di IWA Italy nonché uno dei maggiori esperti nazionali di accessibilità, e Sauro Cesaretti, presidente dell’associazione Accessibility Days, nel loro intervento dall’inequivocabile titolo “No. Nessuno strumento automatico verifica o ripara l’accessibilità dei siti web” hanno ribadito nuovamente questo concetto.
Gli strumenti di verifica automatica sul mercato sono sicuramente utilissimi, possono facilitare il processo di analisi facendo risparmiare tempo prezioso, ma devono essere sempre un accompagnamento al valutatore umano, non possono in alcun modo sostituirlo.
E ovviamente, se accettiamo il fatto che tali strumenti possono individuare una percentuale tutto sommato limitata di requisiti, allora è evidente che anche la percentuale di problemi che possono essere risolti in modo automatico è minoritaria.